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e mentre la Nunziata se ne andava via con Alfio Mosca,
adagio adagio pel camerone che pareva d essere in chie-
sa al camminare, li accompagnava cogli occhi; poi si
voltò dall altra parte e non si mosse più. Compar Alfio e
la Nunziata risalirono sul carro, arrotolarono la materas-
sa e la coperta, e se ne tornarono senza dir nulla, per la
lunga strada polverosa.
Alessi si dava i pugni nella testa e si strappava i capel-
li, come non trovò più il nonno nel suo letto, e vide che
gli riportavano la materassa arrotolata; e se la prendeva
colla Mena, quasi fosse stata lei a mandarlo via. Ma
compar Alfio gli diceva: Che volete? La casa dei Mala-
voglia ora è distrutta, e bisogna che la facciate di nuovo
voi altri.
Egli voleva tornare a fargli il conto della roba e del vi-
tello, di cui avevano chiacchierato lungo la strada colla
ragazza; ma Alessi e Mena non gli davano retta, colla te-
sta nelle mani e gli occhi fissi e lucenti di lagrime, seduti
sulla porta della casa dove oramai erano soli davvero.
Compar Alfio in questo mentre cercava di confortarli
col rammentar loro com era prima la casa del nespolo,
Letteratura italiana Einaudi 268
Giovanni Verga - I Malavoglia
quando stavano a chiacchierare da un uscio all altro,
colla luna, e si udiva tutto il giorno il colpettare del te-
laio di Sant Agata, e le galline che chiocciavano, e la vo-
ce della Longa che aveva sempre da fare. Adesso tutto
era cambiato, e quando uno se ne va dal paese, è meglio
che non ci torni più, perché la strada stessa non sembra-
va più quella, dacché non c era più quel passeggio per la
Mangiacarrubbe, e don Silvestro non si faceva vedere
nemmeno lui, aspettando che la Zuppidda cascasse coi
suoi piedi, e lo zio Crocifisso s era chiuso in casa a guar-
darsi la sua roba, o ad accapigliarsi colla Vespa, e persi-
no non si udiva quistionar tanto nella spezieria, dacché
don Franco aveva visto la giustizia nel mostaccio, ed ora
andava a rincantucciarsi per leggere il giornale, e si sfo-
gava a pestare nel mortaio tutto il giorno per passare il
tempo. Anche padron Cipolla non ci stava più a schiac-
ciare gli scalini davanti la chiesa, dacché aveva perso la
pace.
Un bel giorno corse la notizia che padron Fortunato
si maritava, perché la sua roba non se la godesse la Man-
giacarrubbe, alla barba di lui; per questo non ci stava
più a schiacciare gli scalini, e si pigliava la Zuppidda.
E mi diceva che il matrimonio è come una trappola di
topi! andava brontolando allora lo zio Crocifisso. Ora
state a fidarvi degli uomini?
Le ragazze invidiose dicevano che la Barbara sposava
suo nonno. Ma la gente di proposito, come Peppi Naso,
e Piedipapera, ed anche don Franco, mormoravano:
Questa l ha vinta comare Venera contro don Silvestro; è
un gran colpo per don Silvestro, ed è meglio che se ne
vada dal paese. Già i forestieri, frustali! e qui non ci
hanno messo mai radici i forestieri. Con padron Cipolla
non ardirà mettercisi a tu per tu don Silvestro.
O che credeva? sbraitava comare Venera colle mani
sui fianchi, di prendersi mia figlia colla carestia? Sta-
volta comando io! e gliel ho fatta capire a mio marito!
Letteratura italiana Einaudi 269
Giovanni Verga - I Malavoglia
Chi è buon cane mangia al trogolo; forestieri non ne vo-
gliamo per la casa. Una volta in paese si stava meglio,
quando non erano venuti quelli di fuori a scrivere sulla
carta i bocconi che vi mangiate, come don Silvestro, o a
pestare fiori di malva nel mortaio, e ingrassarsi col san-
gue di quei del paese. Allora ognuno si conosceva, e si
sapeva quel che faceva, e quel che avevano sempre fatto
suo padre e suo nonno, e perfino quel che mangiava, e
quando si vedeva passare uno si sapeva dove andava, e
le chiuse erano di quelli che c erano nati, e il pesce non
si lasciava prendere da questo e da quello. Allora la gen-
te non si sbandava di qua e di là, e non andava a morire
all ospedale.
Giacché tutti si maritavano, Alfio Mosca avrebbe vo-
luto prendersi comare Mena, che nessuno la voleva più,
dacché la casa dei Malavoglia s era sfasciata, e compar
Alfio avrebbe potuto dirsi un bel partito per lei, col mu-
lo che ci aveva; così la domenica ruminava fra di sé tutte
le ragioni per farsi animo, mentre stava accanto a lei, se-
duto davanti alla casa, colle spalle al muro, a sminuzzare
gli sterpolini della siepe per ingannare il tempo. Anche
lei guardava la gente che passava, e così facevano festa la
domenica: Se voi mi volete ancora, comare Mena, dis-
se finalmente, io per me son qua.
La povera Mena non si fece neppur rossa, sentendo
che compare Alfio aveva indovinato che ella lo voleva,
quando stavano per darla a Brasi Cipolla, tanto le pare-
va che quel tempo fosse lontano, ed ella stessa non si
sentiva più quella. Ora sono vecchia, compare Alfio,
rispose, e non mi marito più.
Se voi siete vecchia, anch io sono vecchio, ché avevo
degli anni più di voi, quando stavamo a chiacchierare
dalla finestra, e mi pare che sia stato ieri, tanto m è rima-
sto in cuore. Ma devono esser passati più di otto anni. E
ora quando si sarà maritato vostro fratello Alessi, voi re-
state in mezzo alla strada.
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Giovanni Verga - I Malavoglia
Mena si strinse nelle spalle, perché era avvezza a fare
la volontà di Dio, come la cugina Anna; e compare Al-
fio, vedendo così, riprese:
Allora vuol dire che non mi volete bene, comare
Mena, e scusatemi se vi ho detto che vi avrei sposata. Lo
so che voi siete nata meglio di me, e siete figlia di padro-
ni; ma ora non avete più nulla, e se si marita vostro fra-
tello Alessi, rimarrete in mezzo alla strada. Io ci ho il
mulo e il mio carro, e il pane non ve lo farei mancare
giammai, comare Mena. Ora perdonatemi la libertà!
Non mi avete offesa, no, compare Alfio; e vi avrei
detto di sì anche quando avevamo la Provvidenza e la ca-
sa del nespolo, se i miei parenti avessero voluto, che Dio
sa quel che ci avevo in cuore quando ve ne siete andato
alla Bicocca col carro dell asino, e mi pare ancora di ve-
dere quel lume nella stalla, e voi che mettevate tutta la
vostra roba sul carretto, nel cortile; vi rammentate?
Sì, che mi rammento! Allora perché non mi dite di
sì, ora che non avete più nulla, e ci ho il mulo invece
dell asino al carretto, e i vostri parenti non potrebbero
dir di no?
Ora non son più da maritare; tornava a dire Mena
col viso basso, e sminuzzando gli sterpolini della siepe
anche lei. Ho 26 anni, ed è passato il tempo di maritar-
mi.
No, che non è questo il motivo per cui non volete
dirmi di sì! ripeteva compar Alfio col viso basso come
lei. Il motivo non volete dirmelo! E così rimanevano
in silenzio a sminuzzare sterpolini senza guardarsi in
faccia. Dopo egli si alzava per andarsene, colle spalle
grosse e il mento sul petto. Mena lo accompagnava cogli
occhi finché poteva vederlo, e poi guardava al muro di-
rimpetto e sospirava.
Come aveva detto Alfio Mosca, Alessi s era tolta in
moglie la Nunziata, e aveva riscattata la casa del nespolo.
Io non son da maritare, aveva tornato a dire la Me-
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Giovanni Verga - I Malavoglia
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