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giardiniere, bellissimo esemplare di socialista latino, ri-
voluzionario. Sua sorella, saputo di certi suoi discorsi, gli
aveva proposto di licenziarlo, ma egli era felice di tenersi
in gabbia nel giardino una bestia feroce tanto curiosa.
Non si lasciava studiare, però, la bestia; aveva un guscio
molto pulito e inoffensivo nel quale rientrava tosto che i
padroni le si accostavano. Intanto i due si parlavano in
segreto con le mani congiunte, avendo Jeanne tentato in-
vano, mollemente, di ritirar la sua, e lasciaron dire Carli-
no, non si difesero, solamente risero, di quando in quan-
do. Carlino trasse in campo anche il figlio del
giardiniere, Ricciotti Pomato; lo raccomandò per il posto
d inserviente della Biblioteca. L anno prima era stato no-
minato un altro invece di lui; adesso il posto era vacante
da capo. Maironi promise senz altro, per uscirne. Ma
Carlino era inesauribile e mise il discorso sul marchese
Scremin che aveva fatto parlare ai Dessalle da suo genero
perchè gli giovassero nelle sue mire senatorie, presso una
potente, intrigante dama di Roma di cui si conosceva
l amicizia - da presupporsi onesta, diceva Zaneto; molto
ambigua, diceva il mondo - con un uomo politico, zio
dei Dessalle. Egli si era poi fatto presentare a villa Diedo,
suonandogli dietro il ghigno satanico dell uomo amaro:
Letteratura italiana Einaudi 81
Antonio Fogazzaro - Piccolo mondo moderno
mondo! mondo! Vi era quindi ritornato due o tre volte
con una solenne tuba e, diceva Carlino, col suo guscio
anche lui; con un polito untuoso guscio di umiltà, nel
quale spariva frettoloso a capo in giù tósto che Jeanne e
Carlino accennavano a toccar il tasto dei meriti che il
Governo gli avrebbe dovuto riconoscere.
Ora Carlino lo stese delicatamente sopra un ideale ta-
vola anatomica per trovargli questi meriti. Finalmente,
poichè i suoi compagni non parevano dargli retta, smise
di parlare anche lui.
Una torre alta e sottile, tozzi campanili, schiacciati
ammassi di tetti venivano alzandosi dal piano davanti al-
la carrozza sotto le aeree fronti nevose delle montagne
lontane. Era la città, la triste fine del cielo aperto ai so-
gni, della terra distesa in pace, odorante vita e frescura;
la triste fine, per Jeanne e Piero, del molle, veloce anda-
re in silenzio sentendo fino al cuore ogni tocco lieve del-
le spalle, nelle scosse della corsa. La carrozza si fermò al-
la scuderia Dessalle, sull angolo della ripida
stradicciuola che sale a villa Diedo. Un invito a pranzo
per il giorno dopo, saluti brevi e già caldi del dolce do-
mani. Mentre Piero scendeva per rientrare a piedi in
città, il cocchiere disse che teneva un panierino di aranci
del signore, consegnatogli dal vetturale della carrozzella:
e Dessalle gli ordinò di accompagnare il signore al pa-
lazzo Scremin.
Il panierino di aranci fu posato sul piccolo sedile in-
terno della victoria di fronte a Piero. Egli sentì la loro
parola tragica ma non se ne commosse. Era un rimpro-
vero per il destino, forse; non per lui! Fisso lo sguardo
nei frutti dorati, blandito i sensi dalla persistente aura
della signora di cui adesso aveva preso il posto, rivedeva
Jeanne nella loggia di Praglia con la tazza in mano, rias-
saporava la tristezza dei grandi occhi magnetici, l ineffa-
bile accento delle sommesse parole: «Si c ètait du poi-
son, faudrait_il boire? .
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Antonio Fogazzaro - Piccolo mondo moderno
CAPITOLO TERZO
ECLISSI
Letteratura italiana Einaudi 83
Antonio Fogazzaro - Piccolo mondo moderno
I
Alquanti consiglieri della maggioranza clericale dove-
vano riunirsi alle quattro in casa Záupa. La vecchia si-
gnora Záupa non voleva persuadersi che questo fosse un
onore per lei, per il consigliere suo figlio, per sua nuora,
per i nipoti, per tutte le frondi del prolifero ceppo Záu-
pa. Perchè non si riunivano in casa del sindaco? «La
porta pazienza, mama, per sta volta; ghe xe la so rason»
ripeteva l onesto, piccoletto consigliere Záupa dirigendo
con voce più sommessa ma più imperiosa, fra una presa
di tabacco e l altra, il lavoro docile e muto di una donni-
na esangue, sua moglie, e di un donnone polputo, la ser- [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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